A Cabinet of Wonders.  A Celebration of Art in Nature

A Cabinet of Wonders. A Celebration of Art in Nature

A Cabinet of Wonders è un omaggio all’arte del collezionismo e si svolge nello splendido contesto di Palazzo Grimani — un tesoro a sé stante. Un tempo dimora di Giovanni Grimani – mecenate visionario, la cui rinomata collezione di statue greche e romane è recentemente in parte tornata a Palazzo dopo più di 400 anni – non poteva esserci luogo più adatto per una simile esposizione, dove gli echi della grandezza rinascimentale incontrano la curiosità contemporanea.
Recensito da Beatrice 11. May 2025

Una stanza delle meraviglie è una mappa dell’inconscio, scritta in oggetti.
W. d’Ambra
 
 
L’esposizione presenta una selezione unica di reperti scientifici del XIX secolo della George Loudon Collection, ripensati in veste di straordinaria installazione artistica. Nella prima parte della mostra questi oggetti sono accompagnati da una varietà di tesori evocativi delle Wunderkammern del XVII secolo, tra cui reperti rari, curiosità naturali, dipinti, bronzi, antichità e capolavori delle arti decorative. Tra i punti salienti dell’esposizione pezzi provenienti da importanti istituzioni come la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro e la Scuola Grande di San Rocco. Ad arricchire ulteriormente l’esperienza visiva, ci sono arredi e opere d'arte provenienti da rinomate collezioni private europee, capaci di creare un ponte tra epoche e prospettive.
Tra i contributi più significativi anche capolavori mai esposti prima, tra cui i lavori di icone veneziane come Tiziano, Veronese e Tintoretto, accompagnati dai dipinti di Sebastiano del Piombo, Jan Brueghel il Vecchio e Giambologna. Questi tesori tessono una trama complessa, celebrando il legame indelebile tra arte, natura e lo spirito eterno della scoperta.
 
Il curatore, Thierry Morel, è stato affiancato da un comitato scientifico composto da esperti di Palazzo Grimani, del MAK, della Ca’ d’Oro e della Scuola Grande di San Rocco, i cui lavori valorizzano la mostra.
 
Questa mostra rappresenta un importante tassello nella nostra riflessione sul collezionismo, mettendo in dialogo le collezioni della famiglia Grimani con la George Loudon Collection. È proprio in questo incontro tra passato e presente che il Museo si conferma promotore attivo di cultura, attraverso progetti espositivi inediti, capaci di valorizzare il patrimonio e stimolare nuove chiavi di lettura”, afferma Marianna Bressan, direttrice dei Musei archeologici nazionali di Venezia e laguna. “Palazzo Grimani è al tempo stesso ospite e protagonista: oggetto e soggetto di un allestimento che ruota attorno al tema della curiosità e del mecenatismo, elementi fondanti della storia della famiglia Grimani. Negli ultimi anni abbiamo registrato un costante incremento di visitatori, e questa mostra ha contribuito a raggiungere nuovi record di affluenza, grazie alla sua capacità di essere affascinante, coerente con la storia del luogo e originale nel panorama museale attuale.” 
 
LA VISIONE
 
A Cabinet of Wonders è un omaggio all’arte del collezionismo e si svolge nello splendido contesto di Palazzo Grimani — un tesoro a sé stante. Un tempo dimora di Giovanni Grimani – mecenate visionario, la cui rinomata collezione di statue greche e romane è recentemente in parte tornata a Palazzo dopo più di 400 anni – non poteva esserci luogo più adatto per una simile esposizione, dove gli echi della grandezza rinascimentale incontrano la curiosità contemporanea.
 
Palazzo Grimani è stato un tempo casa di una delle collezioni più affascinanti della Venezia rinascimentale, curata con curiosità inesauribile e profondo amore per la bellezza da parte di Giovanni Grimani e dei suoi antenati,” osserva Thierry Morel, curatore della mostra. “Questo palazzo incarna l’essenza stessa del collezionismo: passione per la conoscenza, ammirazione per i misteri del mondo naturale e celebrazione dell’ingegno umano. Assieme alla George Loudon Collection esposta per la prima volta quasi nella sua interezza, la mostra colma il divario tra le tradizioni del collezionismo passato e presente”.
 
Qui, scienza e arte si uniscono, riflettendo la filosofia della Wunderkammer del XVII secolo, dove i segreti della natura venivano esplorati attraverso lenti artistiche e scientifiche. L’arte e la scienza, dopotutto, condividono uno scopo comune: la ricerca della bellezza e della comprensione. 
 
 
LA GEORGE LOUDON COLLECTION
 La George Loudon Collection e la Wunderkammer offrono l’opportunità di esplorare e confrontare le pratiche del collezionismo, concentrandosi sul processo, sui pezzi e sui contesti, sia storici che artistici.
Il percorso nel collezionismo di George Loudon è iniziato negli anni ’70 con l’arte contemporanea; col tempo, tuttavia, il suo crescente interesse per la scienza lo ha spinto a ricercare bellezza, meraviglia e persino magia nelle illustrazioni e nei modelli delle scienze naturali del XIX secolo. La sua collezione si concentra su oggetti originariamente realizzati da abili artigiani per scopi educativi, pezzi che sono stati successivamente sostituiti da versioni prodotte industrialmente e spesso relegati in depositi. Questi modelli, molti dei quali sono stati progettati per l’insegnamento delle scienze naturali, sono ora rivalutati come objets d’art, emergendo dall’ombra del loro contesto didattico originale. Tra le opere più notevoli della collezione, in mostra al Museo di Palazzo Grimani, ci sono la serie Leçons de choses, realizzata da M. Pitoiset per le scuole primarie francesi, così come i rari modelli in vetro Blaschka, i campioni botanici di Brendel, i globi giapponesi e i modelli in cera di piante e frutti del Nord Italia. Questi pezzi, spesso intricati e finemente realizzati, evidenziano gli strumenti innovativi del XIX secolo, quali la fusione in cera, la stampa dalla natura e le prime tecniche fotografiche, tra cui la cianotipia. Esponendo questi oggetti,la collezione ne celebra la maestria artigiana e l’estetica, riconoscendone il potere trasformativo come strumenti scientifici e opere d’arte. A Cabinet of Wonders vuole rendere onore alla straordinaria abilità artigianale che si cela dietro ognuno di essi, celebrandone l’estetica e il potere evocativo. La mostra riconosce e valorizza la motivazione, la passione e gli spesso inaspettati risultati del collezionismo.
La mia collezione riguarda davvero il piacere o la ‘meraviglia’ di questi oggetti e illustrazioni che, sebbene originariamente creati come facsimili e strumenti didattici specialistici, erano tuttavia tecnicamente preziosi. Ora che hanno perso quella funzione possiamo farne quello che vogliamo,” dice George Loudon. “Il modo in cui collezionavo era in gran parte una continuazione del modo in cui guardavo l’arte contemporanea. È stato solo quando sono rimasto colpito dalla bellezza di questi oggetti che ho iniziato la mia ricerca e il mio tentativo di costruire una collezione. Ogni oggetto deve presentare sé stesso all’osservatore e la sua è, in gran parte, una storia visiva.
 
Il filo conduttore che collega i pezzi della George Loudon Collection presentati in A Cabinet of Wonders è che ogni opera – funghi, fiori, parti del corpo umano, creature marine realizzate con materiali diversi – è un’interpretazione della natura. Gli artigiani che li hanno realizzati si sono comportati come artisti, ispirandosi agli elementi naturali, per creare qualcosa di bello. Sebbene ridondanti come strumenti scientifici, queste repliche di alta qualità fatte a mano sono ancora una testimonianza della nostra curiosità per il mondo, un simbolo della nostra ammirazione per esso e il risultato di una sinergia tra mano e cuore.
 
LA WUNDERKAMMER
Nella Wunderkammer si tocca il tempo: un fossile, una piuma, un'ombra.”
W. d’Ambra
 
 Nel XVII secolo, le Wunderkammer, o gabinetti delle curiosità, erano collezioni eclettiche che riunivano esemplari naturali, strumenti scientifici, manufatti preziosi e opere d'arte. Questi spazi non erano solamente vetrine di ricchezza e conoscenza, ma rappresentavano anche la curiosità intellettuale del proprietario e il suo desiderio di comprendere e classificare il mondo. La Wunderkammer rinascimentale ha costruito le basi per le moderne pratiche del collezionismo, fungendo da precursore dei musei e creando un ambiente strutturato dove gli oggetti venivano preservati, studiati ed esposti. Queste prime collezioni riflettevano un approccio interdisciplinare, colmando il divario tra scienza, arte e filosofia, e promuovendo l'idea che la conoscenza potesse derivare da un'attenta osservazione e assemblaggio di ciò che era straordinario e insolito.
La ricostruzione della Wunderkammer in A Cabinet of Wondersintroduce la Loudon Collection, esposta nelle stanze successive. La scelta del Camerino di Callisto e del Camerino di Apollo come ambientazione è legata al fatto che probabilmente questi fossero gli studioli privati di Giovanni Grimani, e che potrebbero aver ospitato una simile collezione. Lungi dall’essere un esercizio puramente filologico, questa ricostruzione vuol far immergere i visitatori nell'atmosfera della Venezia rinascimentale, laddove i collezionisti erano veri Umanisti, profondamente impegnati nell'arte, nella botanica, nell'artigianato, nella zoologia, nella mineralogia, nell'alchimia e in tutti i campi del sapere.
 
 
Il collezionista non possiede gli oggetti: ne custodisce la vertigine.
W. d’Ambra