Ogni mattatoio è una cattedrale. Solo che lì si prega col sangue.
— J.M. Coetzee
Roger Ballen – nato nel cuore del capitalismo, New York, nel 1950 – ha lasciato l’Impero per stanziarsi in Sudafrica, dove da oltre quarant’anni scava nei recessi oscuri dell’umano. Il suo progetto Animalism, in corso da più di vent’anni, non fotografa semplicemente animali: scardina la fragile barriera tra l’animale e ciò che presumiamo di essere. In queste immagini, l’umano non domina ma si decompone, si confonde con l’istinto, si piega all’inquietudine.
"Il Mattatoio è stato costruito per contenere la violenza che sta alla base della civiltà, per regolare il rituale della morte."
Il luogo non è una cornice neutra, ma un corpo morto che ancora pulsa. Ex mattatoio, ex tempio sacrificale, lo spazio romano è carico di una violenza muta: gli animali vi venivano sgozzati e questa memoria impregna ancora muri e pavimenti.
La mostra è pensata come un’unica installazione che somiglia a un teatro post-umano: un habitat “ballenesco” dominato dall’assurdo e da pulsioni fuori controllo. Il visitatore non è spettatore, ma organismo immerso in un rito. "Il mio lavoro ha sempre sondato queste tensioni – il rapporto conflittuale tra uomo e animale, l’istinto e la ragione, il primitivo e il civilizzato."
Qui le categorie si sfaldano, si mischiano nel buio come corpi in decomposizione.
Tre ambienti, tre livelli d’invasione. Si entra in uno spazio bianco, illusoriamente neutro, dove ventuno immagini (1996-2016) aprono la voragine. Poi ci si inoltra nel cuore nero: un ambiente senza luce, se non quella intermittente di otto proiettori che rigurgitano immagini dai cicli più noti – Outland, Shadow Chamber, Boarding House, Asylum of the Birds, Roger’s Rats. Le immagini non si susseguono: si sovrappongono, si contraddicono, si disturbano. "Non si tratta solo di fatti storici, ma di impronte psicologiche incise nello spazio." Lì si ascolta il battito morto del luogo, si sente l’urlo trattenuto dei corpi macellati.
La terza sala è un’eco: quattro lightbox e una video-animazione (Apparitions) amplificano l’ossessione. Qui la fotografia smette ogni pretesa documentaria: diventa allucinazione, pittura fredda, spazio mentale.
"I coltelli non ci sono più, ma le pareti conservano energie che entrano in dialogo con la visione del mio lavoro."
Ballen abbandona progressivamente la testimonianza per mettere in scena incubi visivi: il suo linguaggio evolve, si contorce, implode.
"In altre parole, la memoria collettiva del Mattatoio – i suoi fantasmi – anima le immagini. Le immagini, a loro volta, risvegliano nuove visioni sopite nell’architettura."
Il corpo dell’animale ci interroga. Il nostro silenzio è una risposta.
— Jacques Derrida
Ogni foto è una ferita che sanguina altrove, ogni figura è una maschera che ci riguarda. Il percorso è immersivo non perché avvolge, ma perché travolge. Non c’è distacco, non c’è difesa. L’animalità è dentro, sotto la pelle, dietro la maschera sociale.
"Invece di catturare semplicemente la realtà, l’immagine diventa il palco per qualcosa di imprevedibile, irrazionale, istintivo."
L’arte, in Animalism, è una zona di fuga mentale, una breccia psichica che lascia entrare l’inconscio nel campo visivo.
"Questi gesti performativi spezzano il controllo – aprono uno spazio di 'fuga psichica', in cui l’inconscio irrompe nel campo visivo."
Non c’è nulla di più animalesco di chi pretende di non esserlo.
— Georges Bataille
Qui l’animale non è altro. È specchio, doppio, mostro interno. Ballen lo sa: "Insieme, luogo e immagini formano una camera d’eco del rimosso – che vibra non solo con il passato di questo luogo, ma con ciò che è sepolto dentro di noi."
Nel regno saturo delle immagini, lui scava dove le immagini non dovrebbero arrivare. E invece arrivano. Feriscono.
Là dove l’umano si crede superiore, l’animale ritorna – crudo, irriducibile, familiare.
L’inconscio è l’animale che ci dorme dentro, e sogna.
— Roger Ballen
INFO
27 maggio – 27 luglio 2025
Mattatoio di Roma
Piazza Orazio Giustiniani, 4 - Roma
Padiglione 9A
www.mattatoioroma.it - Facebook: @mattatoioroma - Instagram: @mattatoio – #MattatoioRoma
Orari
Dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00 - Ingresso gratuito
Chiuso il lunedì. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
UFFICIO STAMPA AZIENDA SPECIALE PALAEXPO