Babygirl

Halina Reijn Questo film è stato presentato a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Babygirl Thriller • 2024 • 1h 54m

Recensito da Beatrice 30. August 2024

Perché l’uomo ha nella sua natura questa orribile facoltà di godere con maggiore acutezza quando è consapevole di nuocere alla creatura da cui prende il godimento?

Romy ha una bella famiglia, è una ricca amministratrice delegata di una azienda di automazione e robotica, il marito Jacob la ama mentre lei finge orgasmi correndo al riparo su torbidi siti porno.

Più o meno restia ad iniziare una contaminata relazione extraconiugale con un giovane stagista che intuisce la di lei insoddisfazione conciliandola con la propria, rischia di perdere tutto, dignità, carriera, famiglia e identità.

Il tutto condito attraverso incontri soft sadomaso ai quali cerca di rinunciare ma dai quali è ossessivamente attratta.

Elegante, bellissima, apparentemente abile tuttavia fragilissima, irrisolta e impotente.

Samuel, il giovane amante, un po’ sadico ma forse “solo” narcisista perverso, cerca di compensare la sua esigenza di dominio per fuggire da chissà quale spettro esistenziale.

Scene ai limiti dell’improbabile con accenni al ridicolo recuperano il percorso impervio negli ultimi 15/20 minuti di reale svolta della pellicola:

una sorta di eyes wide shut pop e mainstream dove lei, non più Alice, difronte al suo e altrui non sapere, rivendica la sua autonomia, il suo sguardo disorientato e tuttavia consapevole di una condizione inconscia, imprevedibile, incontrollabile, irrazionale.

Una presa d’atto che giunge in extremis, quando finalmente il film vira sull’ironia e mette il maschio alla berlina!

Si prende quello che vuole, che non sa, che accoglie, mentre loro, marito e toyboy, si abbandonano allo scontro testosteronico del possesso rivale e acefalo.

Ognuno con le sue fragilità irrisolte o irrisolvibili, ognuno con le sue perversioni, tra potere, godimenti inconfessabili, autolesionismo e quant’altro.

Non prendersi troppo sul serio è l’unica possibilità, almeno sul sesso!

D’altronde lei è una babygirl ma impara a giocare con le proprie regole.

Ci vuole coraggio morale per soffrire, coraggio religioso per godere

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