Nicolas Winding Refn Drive Drama • 2011 • 1h 44m

Il fine giustifica qualunque mezzo nella vita di Driver: in questo film il protagonista è ciò che fa, guida e si chiama "autista", ma in qualità di stuntman ad Hollywood è solo un lavoro part-time, per il resto è un meccanico di giorno e un "professionista" di notte a disposizione della criminalita'.

Il suo compito è guidare le auto e di controllare il tempo, basta un minuto in più e l'attesa scade.

Tutto cambia quando incontra la vicina di casa, Irene e suo figlio Benicio e si trasformerà quando entrerà nella sua vita il marito, Standard.

Driver è di poche parole, ascolta e risponde telegrafico, a volte sorride.... quando è a casa di Irene.

Come un perfetto psicopatico, il fine di salvare madre e figlio lo porterà a utilizzare qualunque mezzo anche quello di sporcarsi le mani di violenza e di sangue.

Driver indossa i guanti quando guida e a volte una maschera quando occorre.

Driver uccide come un killer professionista, freddo, lucido e talvolta commosso.

Driver è violento, mai come quando ama.

Nessuna scena di sesso nel film, ma la violenza assoluta di un amore totale.

Driver diventa la pedina di una guerra persa in partenza, dovrà continuare a guardarsi le spalle anche se tenta di chiudere la storia a modo suo.

"L'arte è un atto di VIOLENZA", sostiene il regista, e il suo è un atto estremo.

E' l'arte della rappresentazione della violenza dell'amore, un amore assoluto.

Driver è uno psicopatico e ama in modo totale, il suo non è un amore part-time.

L'amore assoluto è solo psicopatico?

Lo psicopatico è Ryan Gosling?

VIVA l'amore psicopatico!

Magiche riprese dall'alto, inquadrature ad arte, musica al posto delle parole, un ascensore per il patibolo...

C'è da chiedersi come mai la Danimarca riesca a produrre tanti grandi talenti alla regia; sarà come dice Nicolas Winding Refn, in quei paesi si controllano le emozioni che non vanno dimostrate e ciò produce passività e repressione che diventa un regalo, la necessità di produrre arte...

UN FILM IMPERDIBILE, un'esperienza unica.

Un vero equilibrio tra realtà e stilizzazione.