A Bigger Splash

Pantelleria

Marianna e Paul sono in vacanza sull'isola vulcanica. Lui è un giovane fotografo, lei una leggenda del rock. Spesso nudi e soli amoreggiano in piscina ma  inaspettatamente arriva, insieme alla figlia Penelope,  l'ex compagno di Marianne, Harry, produttore discografico. Logorroico, invadente, perennemente sopra le righe, provoca una situazione divertente e imbarazzante nello stesso momento, con brividi di vitalità e eccitanti insoddisfazioni. Tanto più che la rockstar, dopo un incidente, non può parlare, deve recuperare la voce.

Remake del film del 1969, La piscina, questo splash ci presenta un paesaggio violento e ambivalente, fatto di lussi e di eccessi in un mediterraneo tomba di migranti. Un quadrangolare triangolo: i privilegiati sono chiusi nelle loro fortezze anche mentali, con corpi compulsivi, in balia di passioni, frivolezze e godimenti. Chi scardina l'equilibrio può esserne solo parte, chi ne è fuori subisce solo una presenza-assenza.

Siamo tutti osceni, dice Harry, lo sappiamo e nonostante questo ci amiamo.

Un film frenetico, con ritmo erotico a battito snervante che assume le sembianze di un thriller un po' schizzato. Fino a delineare i tratti grotteschi di una satira feroce su un'Italia imbarazzante.

La ricchezza partorisce mostri mentre la povertà annega.

Una follia, quella di Guadagnino, che fa cogliere, con una smorfia, le contraddizioni di un racconto impegnato con l'assurdo.